Max Verstappen non le manda a dire e spara a zero. Come sempre il campione del mondo ha parlato in modo chiarissimo
Verstappen non è contento e non sta facendo nulla per nasconderlo. La sua “minaccia” rischia di essere un boomerang stesso per la Formula 1. Qualcosa dovrà cambiare e Max lo ha ribadito di nuovo.
La Formula 1 attuale sta vivendo il dominio della Red Bull e di Max Verstappen, che da tre anni ormai dettano legge. Adrian Newey e il “reintegrato” Christian Horner hanno costruito un team perfetto, ideale in ogni suo aspetto e in grado di regalare ai propri piloti una vettura speciale.La RB20 è nata sotto i migliori auspici e sembra essere almeno un anno avanti rispetto agli altri competitor per soluzioni aerodinamiche e tecniche. Lo ha dimostrato, nuovamente, stravincendo il GP del Bahrain.
In tutto questo però c’è un certo malumore in Max Verstappen che non riesce a godersi a pieno il momento se pensa a quella che è la Formula 1 attuale e soprattutto alla possibile deriva futura. Il tre volte iridato era sbottato già durante lo scorso Gran Premio di Las Vegas, parlando di “pagliaccio al circo” per quella presentazione in stile tipicamente americano che ha coinvolto lui e i suoi colleghi.
Nel week end del Bahrain Verstappen ha rincarato la dose andando a toccare un altro aspetto particolarmente delicato che sta creando polemica all’interno del paddock.
Molti piloti si sono lamentati per il formato extra large del Mondiale 2024 che sarà il più lungo di sempre con ben 24 Gran Premi, a cui sommare le 6 Sprint Race del sabato. Verstappen ha parlato con i giornalisti presenti in Bahrain di questo aspetto e ha lanciato anche una provocazione.
“Fra poco ci sarà bisogno di fare turn over dei piloti per portare a termine la stagione”. Come avviene nel calcio, secondo il campione olandese, i team dovrebbero quindi ricorrere alla “panchina“, per non far sostenere uno sforzo eccessivo a soli due alfieri. Max poi ha aggiunto: “Ho la sensazione che siamo già oltre il limite. Non intendo correre 24 gare l’anno per i prossimi 10 anni. Al momento sono giovane e non è un problema ma so che tra qualche tempo lo sarà”.
Insomma una patata bollente che viene messa nelle mani di Liberty Media che dovrà decidere che strada intraprendere, se tenere conto delle lamentele dei protagonisti o curarsi solo del profitto e andare dritta per la sua strada.
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