La prima gara della stagione ha lasciato sensazioni contrastanti in casa Ferarri e pensando a Jeddah è già scattato l’allarme
Il bicchiere della Ferrari è sempre a metà, si tratta soltanto di capire quale guardare. Perché il Gran Premio del Bahrain un anno fa aveva detto chiaramente che per Maranello sarebbe stata una stagione decisamente complicata. Sabato scorso invece sono arrivate risposte più confortanti ma anche il primo problema serio.
Tempo per rifletterci però ce n’è poco, perché da giovedì 7 marzo la Formula 1 tornerà subito in pista a Jeddah, in Arabia saudita. Così al box delle Rosse hanno analizzato i conti cercando di farli tornare anche se non tutto è andato secondo le previsioni.
Il distacco della prima SF-24, quella di Carlos Sainz terza classificata, da Max Verstappen che ha dominato la gara senza tentennamenti è stato ampia. Ci sono ancora 25 secondi da colmare in gara. Tuttavia ce ne sono anche più di 21 come margine sulla migliore delle Mercedes, quella di George Russell, e 23 sulla McLaren di Lando Norris.
Un tesoretto quest’ultimo dal quale ripartire, certi che il lavoro fatto durante l’inverno in fabbrica e galleria del vento comincia a dare i suoi frutti. Molti avevano indicato nella Ferrari la seconda forza del campionato e così è stato. Il passo successivo sarà quello di mettere il muso almeno davanti a Sergio Perez e provare a rendere più difficile anche l’incedere di Verstappen.
Due i problemi che a Maranello dovevano risolvere urgentemente per tornare ad essere ulteriormente competitivi in pista. In primo era legato all’usura degli pneumatici e un passo decisivo in questo senso sembra essere stato fatto. L’altro però è quello dell’affidabilità che ancora manca.
I guai accusati dalla Ferrari di Charles Leclerc fin dai primi giri del GP del Bahrain, con una monoposto quasi incontrollabile in fase di frenata, lo hanno limitato, costringendolo a diversi lunghi. Solo nella seconda parte di gara il monegasco è riuscito ad impostare un ritmo più costante per andare a prendere un quarto posto positivo ma non esaltante.
Prima della gara in effetti era stata sostituita la presa d’aria del freno anteriore sinistro, segno che il problema era stato già evidenziato. Ora i tecnici della Ferrari, insieme a quelli della Brembo che produce l’impianto frenante, sono al lavoro per capire il da farsi e scoprire se il problema è del componente meccanico interessato oppure è scaturito da altre dinamiche interne alla monoposto.
Suonano sinistre però le parole di Sainz a fine gara: “Sia nel primo che nel secondo stint, ogni volta che eravamo nel traffico, avevo molte vibrazioni ai freni. Il pedale ha iniziato a diventare ‘lungo’ e quindi o mi liberavo degli altri, oppure iniziavo a risparmiare i freni”. La risposta migliore arriverà in pista, nel prossimo weekend in Arabia.
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