Prima attraverso una conferenza stampa su Zoom poi con un’intervista, Berrettini ha confermato ufficialmente la sua decisione
Stavolta non ci sono più dubbi. Perché la conferma è doppia. Non si tratta più di indiscrezioni, rumors, e nemmeno di tweet ufficiali postati dagli organizzatori del Masters 1000 di Indian Wells, che avevano posto il suo nome nella entry list del tabellone delle qualificazioni.
Tempo al tempo, è sembrato voler dire Matteo Berrettini che ha reso nota quella che sarà la sua tabella di marcia prima in una video conferenza su Zoom poi in un’intervista rilasciata al ‘Corriere dello Sport‘.
“Gli ultimi mesi sono stati mesi complicati. Sono arrivato vicino alla competizione ma mai al rientro in campo, ma rispetto al passato ho accettato un po’ meno questa cosa. Mi impegnavo sempre di più ma non arrivavo a sentire la competizione ed esprimevo questa difficoltà anche fuori dal campo“. Queste alcune delle confessioni espresse da remoto dall’ex numero 6 del mondo, finalmente vicino alla fine di uno stop durato oltre sei mesi.
Giova ricordare che Berrettini è fermo dal 31 agosto, data del match di secondo turno degli Us Open contro il francese Rinderknech, quando si procurò una distorsione della caviglia in inversione, che gli ha causato una rottura parziale del legamento peroneo astragalico anteriore.
“Non sarò a Indian Wells, perché mi sono preso queste settimane per stare al meglio possibile e non sarà una settimana in più o in meno a cambiare le cose. Sarò a Phoenix, poi giocherò a Miami e la stagione sulla terra“, ha rivelato Berrettini ponendo la tanto agognata parola ‘fine’ ad un calvario che dura da tanto, troppo, tempo nel quale si è inserita anche la rottura della relazione con Melissa Satta.
La città dell’Arizona ospiterà un torneo Challenger (tra i più prestigiosi dell’anno) dal 13 al 19 marzo. Nel successivo e prestigiosissimo appuntamento del Masters di Miami, Berrettini usufruirà del ranking protetto (dovrebbe occupare la posizione numero 74) per evitare il barrage delle qualificazioni necessario per accedere al main draw.
La speranza è che Matteo possa centrare uno dei suoi exploit. Come quando, con pochissime partite nelle gambe nei tre mesi precedenti a Wimbledon 2023, si spinse fino agli ottavi di finale dei Championships, sconfitto dal futuro campione Carlos Alcaraz ma non prima di avergli strappato un set, il primo.
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