Il mondo del tennis è diventato sempre più duro e così uno dei suoi protagonisti ha deciso di dire basta: si è arreso ai problemi fisici
Sempre più lunga l’età media degli atleti professionisti, anche nel tennis. Ma alla fine il conto arriva ed è spesso salato come dimostra l’ultimo annuncio arrivato nelle ultime ore. Perché la sua carriera è praticamente finita, anche se la stagione sta entrando nel vivo.
Siamo vicini al doppio appuntamento sul cemento statunitense che di fatto apre la grande stagione dei Masters 1000 sia per l’ATP che per la WTA. In rapida successione, prima Indian Wells e poi Miami, quasi in mese di appuntamenti intensi come se fosse uno Slam. Poi arriveranno la terra e i classici tornei europei, ma intanto i big si sfideranno dall’altra parte del mondo.
Proveranno ad esserci tutti, compresi i grandi infortunati. Come Rafa Nadal che è già arrivato a Indian Wells ed è tornato già in campo per un’esibizione a Las Vegas contro il suo erede, Carlos Alcaraz. Il maiorchino dopo aver saltato gli Australian Open 2024 per l’ennesimo problema fisico, sembra a posto ma nessuno sa che tenuta possa avere.
E negli Stati Uniti rivedremo finalmente in campo anche Matteo Berrettini che ha deciso dove rientrare. Partirà dal Challenger 175 di Phoenix che gli ha concesso una woild card, per preparare in realtà il Masters 1000 di Miami. Non gioca dal secondo turno dello US Open 2023 e aqnche lui in a caccia di risposte dal campo.
Tennis, adesso l’ha anche annunciato: smetterà presto
Ma la storia del tennis, anche quella recente, insegna che non è mai facile tornare ad ottenere grandi risultati in mezzo ai problemi fisici. Andy Murray, dopo stagioni straordinarie con le vittoria a Wimbledon, agli US Open e alle Olimpiadi, da almeno 5 anni ne è tormentato. Prima la schiena, poi l’anca operata più volte e così il campione scozzese non ha mai rialzato veramente la testa.
Problemi cronici che stanno tormentando un altro rappresentante del tennis moderno, ormai vicinissimo ad appendere la racchetta al chiodo. Perché anche lui sta lottando con una schiena in fiamme, dovuta al logorio di tante stagioni tra i professionisti. E così, a 34 anni, ha deciso di smettere.
Il protagonista di questa storia è Joao Sousa, ottimo singolarista ma anche buon doppista. In carriera il portoghese non è mai andato oltre il quarto turno in uno Slam. Ma ha vinto quattro tornei ATP, l’ultimo dei quali a Pune nel febbraio 2022. Ed è anche arrivato ad essere numero 28 del mondo nel 2016.
Oggi però sono solo ricordi. In classifica è precipitato a causa delle molte assenze e quindi dei punti persi, tanto da dover giocare la qualificazione anche ai tornei Challenger.
Così sta per prendere una decisione definitiva, come ha confessato alla stampa lusitana. “Dovrò sedermi e pensare se vale la pena continuare a fare questo sforzo o se c’è una soluzione ai problemi fisici. Dirò presto qualcosa di più concreto, ma al momento le motivazioni sono poche”. Poi penserà a riposarsi e rifletterà sul suo futuro lontano dai campi.